In Italia, così come in gran parte dei Paesi europei, l'acqua del rubinetto è considerata sicura e potabile. Tuttavia, una percentuale significativa di italiani continua a preferire l'acqua in bottiglia per una serie di ragioni legate a percezioni sulla qualità e sul sapore. Un recente studio pubblicato su BMJ Global Health, condotto dai ricercatori della Weill Cornell Medicine - Qatar e del New York Medical College, mette in discussione questa preferenza, sottolineando i rischi legati al consumo di acqua imbottigliata, sia per la salute umana che per l'ambiente.
L’illusione della sicurezza dell’acqua in bottiglia: ne parla uno studio scientifico
Nonostante l'acqua in bottiglia venga percepita come più sicura rispetto a quella del rubinetto, gli esperti avvertono che questa convinzione è spesso alimentata da strategie di marketing ben congegnate. Lo studio sottolinea che in realtà molte bottiglie d'acqua vendute a livello globale non offrono benefici aggiuntivi rispetto all'acqua del rubinetto. Anzi, in alcuni casi, le bottiglie contengono semplicemente acqua potabile prelevata dalla rete idrica pubblica e rietichettata.
Problemi legati ai microplastiche e sostanze chimiche
Un aspetto preoccupante emerso dalla ricerca riguarda la presenza di microplastiche nell'acqua imbottigliata. Studi recenti hanno rilevato che queste piccole particelle, insieme ad altre sostanze chimiche come i ftalati e il bisfenolo A (BPA), possono avere effetti negativi sulla salute. L'ingestione di microplastiche è associata a infiammazione, stress ossidativo e potenziali alterazioni ormonali. Questo problema è aggravato dalla scarsa gestione dei rifiuti di plastica, che contribuisce all'inquinamento marino e alla contaminazione del suolo.
L’impatto ambientale del consumo di acqua in bottiglia
Il consumo di acqua in bottiglia ha conseguenze ambientali significative. Si stima che ogni minuto vengano acquistate circa un milione di bottiglie di plastica nel mondo. La maggior parte di queste bottiglie non viene riciclata correttamente, finendo per occupare i mari e i terreni con enormi quantità di rifiuti. In Italia, dove la cultura del riciclo è in crescita ma ancora in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, questa tendenza contribuisce al problema globale dell'inquinamento plastico. Le bottiglie di plastica rappresentano uno dei principali contaminanti degli oceani e il loro ciclo produttivo emette quantità significative di gas a effetto serra.
L’importanza di rivalutare il consumo di acqua in bottiglia
Gli esperti concordano sulla necessità di promuovere il consumo di acqua del rubinetto, specialmente in contesti come quello italiano, dove l'acqua pubblica è soggetta a rigorosi controlli di qualità. Questa scelta, oltre a essere più economica, riduce drasticamente l'impatto ambientale. L'investimento in infrastrutture per garantire l'accesso a un'acqua di rubinetto sicura e pulita è fondamentale. Allo stesso tempo, occorre sensibilizzare la popolazione sui benefici economici e ambientali dell'acqua del rubinetto rispetto a quella in bottiglia, correggendo le false credenze sul sapore e sulla sicurezza.
Azioni necessarie per un futuro sostenibile
La ricerca evidenzia l'importanza di campagne di educazione pubblica per sfatare i miti legati all'acqua in bottiglia e per incoraggiare un approccio più sostenibile. I governi devono impegnarsi a migliorare le infrastrutture idriche, garantendo un accesso universale all'acqua potabile. Le politiche pubbliche dovrebbero inoltre includere incentivi per limitare la produzione e l'uso di plastica monouso, sostenendo così l'adozione di abitudini più sostenibili. "Per milioni di persone nel mondo, l'acqua in bottiglia è l'unica scelta, perché quella del rubinetto non è potabile. Chi vive in un paese dove l'acqua corrente è sottoposta a rigidi controlli, dovrebbe evitare di acquistare quella in bottiglia", concludono gli studiosi.
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