La bresaola e la fesa di tacchino sono due affettati molto apprezzati da chi cerca alternative leggere e nutrienti per una dieta bilanciata. Ma quante volte a settimana è consigliabile consumarli? La risposta dipende dalle esigenze nutrizionali individuali, ma un nutrizionista potrebbe offrire alcune linee guida generali per un consumo sano ed equilibrato.
Pregi della Bresaola e della Fesa di Tacchino
La bresaola è un salume magro e ricco di proteine. Derivata dalla carne bovina, è particolarmente amata per il suo basso contenuto di grassi, con circa il 2-4% di grassi totali. È una fonte eccellente di proteine ad alto valore biologico, vitamine del gruppo B, come la B12, e minerali come il ferro e lo zinco, che supportano la formazione dei globuli rossi e il sistema immunitario. L’alto contenuto proteico la rende perfetta per chi pratica sport o cerca di mantenere una massa muscolare magra.
D'altro canto, la fesa di tacchino è un’ottima opzione per chi desidera un affettato ancora più leggero. Ricca di proteine e povera di grassi, la fesa di tacchino è anche un’ottima fonte di niacina (vitamina B3), che aiuta a convertire il cibo in energia, e di selenio, un antiossidante che protegge le cellule dai danni ossidativi. Questo affettato è facilmente digeribile e spesso raccomandato per chi soffre di problemi digestivi o sta seguendo un regime dietetico ipocalorico.
Difetti da Considerare
Nonostante i loro benefici, entrambi gli affettati hanno alcune criticità che non devono essere trascurate. La bresaola, essendo un prodotto stagionato, può contenere una quantità considerevole di sodio. Il consumo eccessivo di sodio è collegato a un aumento della pressione sanguigna e può rappresentare un rischio per la salute cardiovascolare. È importante perciò controllare le quantità e optare per versioni a basso contenuto di sale quando possibile.
Anche la fesa di tacchino, pur essendo meno calorica e più leggera, può presentare problemi. Spesso viene trattata con additivi e conservanti per prolungarne la durata e migliorare il gusto. Alcuni di questi conservanti, come i nitriti e i nitrati, sono stati associati a rischi per la salute quando consumati in grandi quantità. Per minimizzare l’assunzione di queste sostanze, si può optare per versioni di fesa di tacchino prive di additivi o cercare prodotti più naturali.
Quante Volte a Settimana Consumare Bresaola e Fesa di Tacchino?
Secondo il parere di molti nutrizionisti, la chiave è la moderazione. In generale, si consiglia di limitare il consumo di affettati trasformati a 2-3 volte a settimana, alternando diverse fonti proteiche per garantire una dieta varia ed equilibrata. La bresaola può essere una scelta eccellente per uno spuntino o un pasto leggero, magari accompagnata da una porzione di verdure fresche e pane integrale per bilanciare il pasto con fibre e carboidrati complessi.
La fesa di tacchino, essendo meno lavorata e spesso priva di stagionatura, può essere consumata più frequentemente, ma è comunque consigliabile non superare le 2-3 porzioni a settimana per evitare un accumulo eccessivo di sodio e additivi. Chi ha esigenze dietetiche specifiche, come una dieta iposodica, dovrebbe consultare un nutrizionista per adattare le quantità e scegliere le versioni meno lavorate disponibili sul mercato.
Conclusioni
Bresaola e fesa di tacchino possono essere parte di una dieta sana se consumati con moderazione e inseriti in un regime alimentare vario. Entrambi offrono benefici significativi, come un elevato contenuto proteico e un basso apporto di grassi, ma bisogna prestare attenzione alla quantità di sodio e ai conservanti presenti. Un nutrizionista potrà consigliare esattamente quante volte alla settimana questi affettati possono essere consumati in sicurezza, tenendo conto delle esigenze personali e degli obiettivi di salute di ciascun individuo.
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