Mangiare una manciata di frutta secca ogni giorno potrebbe essere un modo semplice ed efficace per prevenire il declino cognitivo legato alla demenza. Un recente studio pubblicato sulla rivista GeroScience ha messo in luce un interessante legame tra il consumo regolare di frutta secca e un rischio ridotto di sviluppare demenza. Ecco, più nello specifico, cosa è emerso da una ricerca scientifica.
La demenza: una sfida crescente
La demenza è un termine ampio che si riferisce a una serie di sintomi associati a un deterioramento delle capacità cognitive. Può influenzare la memoria, il pensiero, la comunicazione e la capacità di svolgere attività quotidiane. Tra le cause principali di demenza ci sono malattie come l'Alzheimer, la demenza vascolare e la demenza frontotemporale. Con l’avanzare della malattia, le persone colpite possono perdere la capacità di riconoscere i propri cari, di prendersi cura di sé stesse e di mantenere il controllo emotivo, con conseguenze significative per la loro qualità di vita e per i caregiver.
Il numero di persone affette da demenza è in continua crescita. Attualmente, oltre 50 milioni di persone nel mondo convivono con questa condizione, un numero destinato a triplicare entro il 2050. Sebbene la ricerca medica abbia fatto progressi, non esiste ancora una cura per la demenza e le opzioni terapeutiche disponibili offrono benefici limitati. Per questo motivo, si stanno cercando strategie preventive efficaci, e l'alimentazione si è dimostrata una via promettente per mantenere il cervello in salute.
Il ruolo della dieta nella prevenzione
Tra le diete più apprezzate per i loro benefici sulla salute cognitiva c'è la cosiddetta mediterranea, che si basa sul consumo di frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani come l'olio d'oliva. La frutta secca è un alimento chiave di questa dieta ed è ricca di nutrienti, come grassi sani, vitamine, minerali e antiossidanti, che possono sostenere la funzione cerebrale.
Nonostante le prove sui benefici della frutta secca siano state a volte contraddittorie, lo studio pubblicato su GeroScience ha cercato di chiarire il rapporto tra il consumo di frutta secca e il rischio di demenza. I ricercatori hanno utilizzato i dati della UK Biobank, una vasta banca dati sanitaria che include oltre mezzo milione di partecipanti. Lo studio ha coinvolto 50.386 persone di età compresa tra 40 e 70 anni, escludendo chi già soffriva di demenza all'inizio dello studio per ottenere risultati più accurati.
I risultati della ricerca
I partecipanti sono stati suddivisi in due categorie principali: chi consumava frutta secca quotidianamente e chi non lo faceva. I consumatori sono stati ulteriormente suddivisi in base alla quantità di frutta secca ingerita: nessun consumo, fino a una manciata al giorno, e più di una manciata al giorno.
Al termine dello studio, il 2,8% dei partecipanti, pari a 1.422 persone, ha ricevuto una diagnosi di demenza. L'analisi ha rivelato che chi mangiava regolarmente frutta secca aveva un rischio inferiore del 12% di sviluppare demenza rispetto a chi non la consumava. L'effetto protettivo era particolarmente evidente in chi assumeva fino a una manciata di frutta secca non salata al giorno, come mandorle e anacardi. Tuttavia, il consumo eccessivo di frutta secca non sembrava offrire benefici aggiuntivi.
Perché la frutta secca è benefica per il cervello?
La frutta secca è una fonte di antiossidanti, grassi sani e composti bioattivi che potrebbero ridurre l'infiammazione e lo stress ossidativo, due fattori associati al declino cognitivo. Questi nutrienti aiutano a mantenere le cellule cerebrali sane e a migliorare la comunicazione tra i neuroni.
Lo studio ha mostrato che i benefici erano più evidenti tra le donne, gli anziani e chi seguiva stili di vita salutari, come non fumare, praticare attività fisica regolarmente e mantenere una buona qualità del sonno. Tuttavia, il vantaggio del consumo di frutta secca era riscontrabile in tutti i gruppi demografici analizzati.
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